domenica 4 aprile 2010
Cambiare
domenica 9 novembre 2008
E' tanto...
Non parlare, non pensare, non ti voltare e non mi guardare. Sono come Euridice negli inferi,cammino e non faccio rumore, Spettro pallido e scarno, e tu mio Orfeo precedimi e fiducioso credi che ti seguirò. Ma no, non ti voltare...Potrei cadere nel vuoto e non tornare più.
Puledra La Rivoluzionaria
mercoledì 8 ottobre 2008
Ancora noi
Si, proprio quella cosa che spesso ci manca, che è il contrario delle nostre paure, che è spesso la spinta a dare e a fare di più ma che non sempre troviamo benchè siamo pronti a scavare con le unghie la terra della nostra anima fino a strapparle, fino a vedere le nostre mani sanguinare, ma con scarsi risultati, e si, Mon Ange, chiudere una porta è difficile, difficilissimo; ma non per quello che si è fatto con quella persona con cui si chiude ma per quello che NON si è mai fatto e che mai si farà. La vita ci aiuta a mandare giù questo boccone amaro spalancando una porta ancora più grande, che si prospetta piena di gioia e cose simili...Ma chi ci da la certezza di questo? POssiamo testare ciò con i cinque sensi? Ne siamo sicurissimi??
NO. Eraclito diceva che noi non possiamo essere sicuri dell'essenza di nulla perchè i sensi si ingannano e perchè tutto è mutevole. Se mi immergo in un fiume non sarò mai bagnato dalla stessa acqua, perchè questa scorrendo non sarà mai la stessa, e forse pensando in questo modo potremmo non annoiarci mai delle cose.
Fla, la conclusione di tutto questo discorso astruso è solo un consiglio, che non è il solito di vivere la vita così come viene, ma di non considerare mai quando parli con una persona di parlare sempre con la stessa, ma di considerare che cambiamo sempre e per sempre...
E non solo.Concentrati su ciò che ti sta intorno e ti è vicino...
Forse sta a pochi metri da me quello che cerco e vorrei trovare la forza di fermarmi perchè se stai svanendo io non ci riesco a stringere più a fondo...
-Subsonica-
Intervento breve...ma sono stanchissima...bacini
Puledra La Rivoluzionaria
domenica 31 agosto 2008
Storiella
<
Il libro era lì dove l’aveva lasciato, ma non ritrovava su quel tavolo la voglia di leggerlo. Posò gli occhiali dal bordo scuro nel proprio fodero e si stese riaccendendo la radio. Sembrava che tutto girasse come voleva lei. Erano le 17:20 dell’ultimo pomeriggio di Agosto e la radio passava “il mondo che vorrei”…coincidenza strana, ma divertente. Da quell’angolatura poteva osservare ancora qualcuno che si affannava a raccattare tutta la roba che era servita durante l’estate, e poteva osservare i borsoni,che la mattina erano vuoti ed affamati, essere adesso pieni così tanto che si poteva a stento chiuderli. Una farfalla s’andò a posare proprio sul braccio di lei che inevitabilmente ne osservò i colori particolarissimi. Questa non sembrava spaventata dai suoi movimenti, anzi, sembrava volersi far ammirare in tutto il suo splendore ed in tutta la sua eleganza, come se si pavoneggiasse del suo essere farfalla, condizione di gran lunga migliore dell’essere uomo. La guardava e pensava quanto le era costato venire al mondo, quel piccolo bruco che si era chiuso in un bozzo e che infine aveva fatto venir fuori quelle meravigliose ali variopinte le faceva capire quanto grande e perfetta fosse la natura.
<
Molte cose non cambiano mai, per quanto il mondo possa evolversi fantasia, gioia, determinazione e dolcezza rimangono sempre le stesse. E la facilità con la quale un bambino possa essere felice, beh, quella è indiscussa. Basta una stanza dalle pareti bianche, un pallone sgonfio e squadrato per veder nascere uno dei sorrisi più dolci e veri che si possano vedere ed in questo momento, proprio guardando quella felicità, quella spensieratezza, quella semplicità d’animo che Georgiana si chiedeva come si potesse voler così bene a persone che si erano appena conosciute.
Puledra la Rivoluzionaria
domenica 24 agosto 2008
24-08-2008
Ed oltre a ciò quel che più distrugge è la speranza. Si, la speranza. Quante volte guardando quella porta di legno e ferro immagino che lei entri. Si, che entri proprio da li, con il suo profumo, il suo modo di fare, il suo sorriso. L'ha fatto milioni di volte e perchè non può? L'ha fatto milioni di volte nel silenzio della casa, nel rumore della musica, nel buio della notte, nella luce fioca delle finestra chiuse di giorno. L'ha fatto di ritorno da scuola, di ritorno dall'ospedale. L'ha fatto dopo un viaggio, l'ha fatto dopo pranzo...ed ora? perchè no più? La differenza fra vita e morte sta solo nel fatto che fa male a chi resta? Sta solo nell'interruzione brusca e violenta di un contatto, di un dialogo? sta solo nella mancanza e nel senso di impotenza? Sta solo nella speranza vacua ed effimera del ritorno? O nella consapevolezza rassegnata e fragile del NON ritorno?E che significato ha la parola VIVERE? Non il senso, quello è soggettivo ma il significato di questa parola. Che significa vivere? Chi sa rispondere correttamente a questa domanda?Chi?
C'è nessuno?...No, non c'è nessuno, nessuno che mi risponda e nessuno che mi sappia rispondere. C'è chi vive la sua vita nell'effimera ricerca dell'affermazione del proprio EGO. Passa la vita a schiacciare e reprimere il circondame solo per potersi sentire il più bello, il più bravo. il più intelligente. C'è chi invece nella ricerca dell'avere e non dell'essere. Come don mazzarò ne "la roba" di Verga. Crede che la felicità si possa comprare come una bella macchina, e che forse sia questa a renderla felice. Ma è insito nell'uomo assuefarsi rapidamente ai beni materiali e quindi, veloce come è arrivata la passione per una macchina, un cellulare, un elettrodomestico...smuore. E allora qual'è l'equilibrio? Concentrarsi sull'essere e non sull'avere? Ma ci troviamo in un mondo cinico e materialista, che impone ai suoi abitanti la legge dell'omoligazione e dell'appartenenza ad un gruppo. Ho detto IMPONE perchè chi non fa parte di alcun gruppo è FUORI dal mondo...
Ma tornando alla speranza e all'essere recidivo, al troppo buonismo misto al voler sempre dare altre possibilità a chiunque con la speranza di poter essere stupiti,una volta essere stati delusi e disincantati. Qualcuno mi ha detto: "Gli stai dietro perchè non hai toccato il fondo della sofferenza..." ebbene, come posso toccare il fondo della sofferenza in questa situazione se il mio massimo di sofferenza sopportabile equivale alla perdita di una persona per sempre? Che sciocca la gente, proprio non si rende conto, ma come ci si può rendere conto di qualcosa che non si è mai provato?Forse questa è l'unica delle deficienze umane. L'unica imperfezione. Possibile che guardando una persona vediamo quelli che sono i suoi difetti e le sue mancanze senza renderci conto che per ogni difetto c'è una sofferenza dietro che ha portato all'assuefazione ad un tipo di comportamento che a noi tanto da fastidio? Possibile che il mondo deve girare sempre come diciamo noi? Possibile che non siamo capaci di cambiarci per gli altri, ma devono sempre essere gli altri a cambiare per noi?Possibile che non siamo capaci di regalare un sorriso anche nel pianto?Possibile che...
Ore 23.37: Ti penso...
Puledra La Rivoluzionaria
mercoledì 20 agosto 2008
20-08-2008
il centro del mondo"
Ed è proprio così. Io e te siamo così simili Fla. desiderare tanto una persona da renderla il centro del nostro mondo, fulcro della nostra esistenza, gioia in ogni momento. Ed è così sbagliato?...Forse no, eppure questa è la maniera più giusta per soffrire, giusta per amare. Quale delle due alternative? Perchè è insito nell'uomo desiderare quanto non può avere?
Hai delle risposte a queste domande? E se no, chi le ha?
[valeva la pena pubblicarlo fra, salvata questa bella bozzetta!Ti amo]
martedì 19 agosto 2008
20/08/08
Avevi ragione. Almeno prima, quando ero più piccola e mi curavo più dell'abbigliamento, le lacrime che versavo erano per una gonna troppo lunga, le calze fastidiose o la lana del maglione che pungeva troppo al collo. E ricordo ancora che i miei compravano completi su completi senza portarmi con loro, guardandomi poi delusa disapprovare quella scelta. Guardami ora, non vesto mica come mia madre! Gusti diversi.. Poi ricordo anche che litigavo con lei, perchè non indossavo mai ciò che le piaceva. E quando sbottavo dicendo : " tanto non è mica un problema tuo! " riferito al fatto che non avrebbe poi dovuto indossare lei ciò che non mi piaceva, metteva il muso e non ci parlavamo per giorni. E nelle foto dopo essere stata da lei acconciata avevo gli occhi rossi, tipici di chi ha appena pianto.
Sono proprio sciocca eh cuora? E alla fine sono io che lo prendo sempre a quel posto. Ma tanto l'abbiamo capito : più dai, meno hai. Iniziamo a togliere no? Tanto le corna le ho già sbattute.
Buonanotte!
PS: Auguri Massimo!:D
PS: Oh ma che nervi non mi caga su msn!!!!! Assurdo! Nemmeno mi saluta! Grrrrrrrrr mi sento di fottereeeeeeeeeeeeeee!
Pecora Vampirella <